NOTA PRELIMINARE
Con questo primo scritto, inizio una serie di piccoli appunti da condividere sulle storie più affascinanti, sconosciute, strane legate alla nostra disciplina od attinenti ad essa.
Così facendo, ripercorro un vecchio desiderio: la passione per la storia. La medicina mi ha fatto allontanare un po’ da essa. Spero con questo progetto di rivivere un antico sapore di conoscenza. A tutti coloro che avranno la pazienza di leggere questi post chiedo perdono in anticipo per il rischio di poter incorrere in qualche inesattezza: per quanto la storia sia una passione, la storiografia è una cosa molto più seria. Questi, allora, potranno considerati spunti per poter approfondire e condividere le conoscenze sulla storia della medicina. Fonti privilegiate saranno tutti quei testi open che la rete, nel suo immenso, può offrire e i libri e gli articoli che potrò e riuscirò nel tempo a reperire e consultare.
LAZA LAZAREVIC
Perché iniziare dal dott. Lazarevic? Innanzitutto perché è titolare di una disputa culturale che frappone l’Est all’Ovest. Americani vs. Sovietici? Non in questo caso, avrebbe fatto certo più clamore. Il dott. Lazarevic era un medico serbo della seconda metà dell’Ottocento ed è il titolare nei Balcani del Segno di Lasegue. O, se vogliamo, il prof. Lasegue, eminente neurologo parigino dell’Ottocento, è il titolare in Occidente del Segno di Lazarevic.
Già, perché questa è una storia di strani accadimenti, dove i padri si confondono e la cultura diventa, forse, quella del più forte.
Partiamo dall’oggi: il segno di Lasegue (test del Sollevamento della gamba estesa, Straight Leg Raise Test, SLR) è il test più affidabile nella diagnosi di radicolopatia legata ad irritazione per protrusione discopatica lombo-sacrale (L4-L5; L5-S1), con una sensibilità pari al 72%, anche se con una specificità molto variabile (11-66%).1,2 In realtà, non fu proprio il noto professore francese a descrivere il segno di positività delle radicolopatie a pertinenza lombare, ma un suo lungimirante allievo, J.J. Frost,3 il quale nella sua tesi di dottorato del 1881, descrisse la manovra che il suo maestro applicava durante le visite dei pazienti nel famoso Hôpital de la Pitié-Salpêtrière a Parigi. Nella descrizione di questa manovra, il Dr. Frost ritenne che il dolore evocato dal sollevamento dell’arto esteso fosse legato allo compressione che il nervo sciatico subiva da parte dei muscoli flessori di coscia. Più tardi, questa tesi venne corretta in ulteriori lavori.
Negli stessi anni, in Serbia, il Dr. Lazarevic si occupava un po’ di tutto, coinvolto nella guerra serbo- turca quale assistente da campo.4 Le sue osservazioni gli permisero di approfondire diversi aspetti dell’ambito medico diagnostico e terapeutico, più tardi diffusi con la comunità scientifica, sebbene le sue analisi fossero assenti di gruppi di controllo randomizzati.
Il Dr. Lazarevic (1851-1891) condusse una vita difficile. Orfano di padre precocemente, soffrì di tubercolosi ai polmoni, che più tardi fu causa della sua prematura scomparsa, dopo soli 40 intensi anni. Anche se considerato il padre della neurologia serba, forse il suo ruolo non è mai stato giustamente apprezzato dalla scienza medica occidentale, più segnata da una maggiore attenzione alle culture storiche.
Interruppe precocemente gli studi, che conduceva a Berlino, dove fu allievo di autori straordinari della medicina quali Virchow, von Helmholtz e du Bois-Reymond, per tornare a servire la propria patria impegnata in guerra contro la Turchia. Terminato questo periodo, dove comunque riuscì a condurre esperimenti sull’avvelenamento da mercurio, successivamente tornò a Berlino per il completamento degli studi fino al raggiungimento del dottorato e, infine, far ritorno nella sua Serbia, a Belgrado, nell’Ospedale Generale di Stato.4
Neurologo, chirurgo, anestesista (fu il primo in Serbia ad eseguire un intervento di cataratta utilizzando la cocaina come anestetico), psichiatra, geriatria (fondatore del “Dipartimento per pazienti anziani” presso l’Ospedale Generale di Stato), diagnosta (si impegnò a far aprire il laboratorio di diagnostica), il Dr. Lazarevic fu medico di ampia visione nei riguardi della medicina precorrendo di gran lunga i tempi. Il tutto compito in 12 anni (1779-1790).4
In questo periodo, scrisse 78 pubblicazioni, la maggior parte in campo neurologico. Spesso erano descrizione prime di sintomatologia, che in Serbia non erano mai state presentate. Fu così per la descrizione minuziosa della sintomatologia parkinsoniana, l’afasia, la distrofia muscolare.4,5
Una di queste descrizioni, fu legata al dolore derivante dall’irritazione del nervo sciatico (nervo ischiatico). Questo, di origine sacrale, a componente mista, è il più voluminoso nervo periferico del corpo umano, formato da fibre provenienti da tutto il plesso (L4-S3).6 Nel 1880, il suo manoscritto, intitolato “Ischiac postica Cotunnii”7 e scritto in cirillico, descrisse il tipico cammino dei pazienti che soffrivano di questo disturbo e la manovra che esacerbava questo dolore. Lo studio fu dedicato al medico italiano Domenico Cotugno, il quale per primo aveva descritto questa sintomatologia (“cotunni malum” o Sindrome di Cotugno).8 I pazienti in cui maggiormente il dr. Lazarevic aveva osservato questo fenomeno, erano stati i suoi soldati durante la guerra serbo-turca nel 1876. Il manoscritto fu tenuto negli Archivi Medici Serbi di Stato per qualche anno e più tardi fu tradotto in tedesco e pubblicato a Vienna nel 1884, successivamente all’opera di Frost. A differenza di quest’ultimo, il suo lavoro, condotto su 6 pazienti, definì il dolore come evocato dalla tensione cui le radici nervose venivano sottoposte a seguito della manovra SLR, descritta minuziosamente in due parti. Nel primo test, il paziente, in posizione eretta, fletteva anteriormente il busto lentamente senza flettere le ginocchia. Nel secondo test, il paziente, sdraiato sulla schiena, si sedeva senza flettere le ginocchia. Nel terzo test, il paziente, dalla posizione dorsale, alzava estesa la gamba affetta. Il controllo a questi test positivi, era determinato dalla flessione delle ginocchia, la quale attenuava fino a far scomparire questo dolore.4
Il metodo utilizzato e la spiegazione data a supporto è un mirabile esempio di conoscenza e spirito di osservazione di uno straordinario medico, sconosciuto a molti di noi ma che trova certamente spazio tra i grandi di questa disciplina. Non solo di lingua slava.
La vita di molti grandi medici del passato ci ricorda come la disciplina sia sempre stata un insieme di conoscenza, nella forma più estesa del proprio significato, e di osservazione. Il dover condurre diverse esperienze, costrette da vite intense per la precarietà dei tempi, rendeva più globale la preparazione. Ciò in contrasto con la nuova metodologia, la quale ha sicuramente superato la fase degli expert opinion, venendo così meno inficiata da bias di tipo personale, ma al tempo stesso ci ha relegato in un angolo più stretto. I tentativi di superamento dei piccoli studi sono in essere (revisioni, meta-analisi), ma ancora subiamo la visione parcellare da laboratorio e della nostra specializzazione, oggi rivisitata fino alle massime eccedenze.
Note Bibliografiche
- van der Windt DA, Simons E, Riphagen II, et al. Physical examination for lumbar radiculopathy due to disc herniation in patients with low-back pain. Cochrane Database Syst Rev 2010;2:CD007431;
- Atti del Congresso: “Recenti strategie efficaci nel promuovere il recupero funzionale”. Full text: Le radiculopatie. Autori: A. Fusco; pag. 121-5, 2011;
- Frost JJ. Contribution a` l’etude clinique de la sciatique. These No 1881;33;
- www.neurologija.bg.ac.rs/index.php?option=com_content&view=article&id=60&Itemid=74&lang=en
- www.whonamedit.com/synd.cfm/2468.html
- http://www.marcellomarasco.it/files/45articoli1.pdf
- Lazarevic LK. Ischias postica cotunnii: a contribution to the differential diagnosis. Srp Arh Celok Lek 1880;7:23–35 [Serbian Archives of Medicine];
- De ischiade nervosa commentarius, traduz. e cura di D. Lassandro, Cacucci, Bari 1983