La prima sessione del corso d’aggiornamento simfer sulla ricerca in riabilitazione ha trattato dei presupposti della ricerca sulla complessità della persona analizzata dal punto di vista biologico che etico- filosofico.
La Prof.SSA Morabito ha analizzato la complessità come elemento strutturale della persona. Ha esemplificato con la metafora del tessuto, una struttura complessa composta dai singoli fili. L’analisi del singolo filo non ci premete di capire come sarà i tessuto. In definitiva, ciò che è complesso non può essere semplificato senza perdere qualcosa.
La ricerca ha portato a sviluppare la teoria motoria della mente secondo la quale si sopravvive se si è in grado di compiere azioni finalistiche. Il movimento non è quindi neutro ma é fortemente condizionato dalla significatività della condizione ambientale.
Il movimento ha delle caratteristiche anticipatorio, il programma viene pre programmato in base al più probabile evento ambientale. Secondo la teoria della semplessità di Berthoz il movimento complesso é condizionato dalla strategia e non dalla somma dei singoli movimenti segmentari. Il gesto rappresenta una sinergia che comunica sia con il livello conscio che inconscio.
La plasticità non deve essere intesa come un elemento vicariante di una funzione persa ma come una ricostruzione della complessità.