Nello scorso mese di novembre 2012 il vicepresidente simfer delegato alla cooperazione Germano Pestelli è stato in Guatemala per organizzare per conto del Consajo, un consorzio di solidarietà sociale della regione di Chiquimula, un evento di formazione in 3 moduli per 25 guatemaltechi abitanti nella Regione del Sud est al confine con Honduras e San salvador ,esattamente nella città di Esquipulas. Il contatto è avvenuto attraverso un missionario italiano, Andrea Francia,che assieme alle suore della congregazione di Marta e Maria gestisce la ciudad de la felicitad (si consiglia di visitare il sito internet : www.ciudaddelafelicidad.org.gt), dove trovano assistenza famigliare i bambini orfani o abbandonati,nonchè ragazze madri o bambini di strada. L’equipe era completata da due fisioterapiste Elena Boccaletti di Prato (Villa Fiorita) e Monica Castellucci di Forli (UOMR ASL). Alcuni volontari ci accompagnavano per sostenere il lavoro nella ciudad. La formazione si è svolta in favore di 25 persone scelte dal Consajo e molto variegate: alcuni studenti dei corsi universitari di fisioterapia di due università guatemalteche ed altri volontari provenienti principalemnte da alcuni villaggi di confine, altri ancora erano parenti di persone disabili che volevano conoscere alcuni principi di gestione riabilitativa.
Questo è stato il primo modulo il secondo si terrà in primavera ed il terzo a novembre 2013. Le lezioni interattive con spiegazione di anatomia e fisiologia del movimento e poi,in seconda battuta la parte pratica essenziale per i bisogni locali. Rispetto ad altre esperienze abbiamo avuto una notevole partecipatività dei “ragazzi” con pochissime assenze nei 20 giorni di lezione. Persone volenterose, dotate di senso pratico e motivate ad essere utili in un Paese dove la sanità è a pagamento e la riabilitazione, soprattutto in periferia, è molto meno che un optional. La prospettiva è quella di dare punti di riferimento a coloro che,non potendosela permettere ai prezzi vigenti,non riescono a praticare nessuna riabilitazione e di formare dei nuclei di riabilitazione basata sulla comunità nelle zone piu’ periferiche. L’altra prospettiva è di formare alcune persone che poi possano gestire la riabilitazione nella costruenda cittadella sanitaria della ciudad de la felicidad. Il riconoscimento piu’ importante da un punto di vista didattico è stato quello degli studenti universitari che ci hanno ringraziato dicendoci che gli avevamo comunicato cose e nozioni a loro sconosciute o poco chiare,quello piu’ gratificante è stata la richiesta del dirigente del Consajo di continuare l’opera e i ringraziamenti di tutti i partecipanti in una festicciola di fine corso nella quale hanno voluto salutarci in stile guatemalteco.Come ebbi modo già di sottolineare in queste pagine la formazione sul campo nei paesi a basse risorse è ,naturalemnte,molto diversa da quella che si fa nei Paesi industrializzati. Si va molto al sodo ed ai bisogni immediati delle persone disabili. A volte è sufficiente gestire bene le mobilizzazioni attive e passive e qualche esercizio di facile esecuzione per migliorare la qualità della vita di persone che, altrimenti, non avrebbero risposte e chiedere la scelta formativa di persone motivate e con una base culturale. Una esperienza che giudico positiva e che andrebbe sostenuta e ripetuta in vari luoghi del Mondo dove i bisogni riabilitativi sono assolutamente alti e, al momento, non hanno alcuna risposta.
germanopestelli@email.it