È questo il titolo di un convegno tenutosi il 12 e il 13 dicembre 2014 ad Ancona organizzato dalla Federazione nazionale Associazioni traumi cranici. La prima giornata dedicata al dibattito tra regioni sulla realizzazione di percorsi con le gravi cerebro lesioni. È’ stata introdotta dal Dott. Paolo Fogar Presidente dell’associazione nazionale con i temi sul campo, l’assistenza, soprattutto domiciliare, la necessità che il ministero renda ufficiale il documento del gruppo tecnico ministeriale sugli stati vegetativi, ancora in visione ministeriale.L’Amministratore Delegato Istituto S.Stefano, dott. Enrico Brizioli, ha presentato il percorso possibile con la variante delle Marche che ha istituito una struttura di intervento riabilitativo post’acuto precoce extraopspedaliero. Dalla presentazione dei modelli regionali è emerso che l’intervento in fase post acuta è abbastanza standardizzato mentre la criticità è rappresentata dal l’assistenza nella fase di cronicitá dove c’è poco di strutturato per queste condizioni di cronicitá. Il presidente della societá italiana di medicina fisica e riabilitazione (SIMFER) dott. Paolo Boldrini ha ricordato il ruolo della società nel promuovere le buone pratiche riabilitative. Anche la dott.ssa Caterina Pistarini in rappresentanza della Società Italiana di Riabilitazione Neurologica (SIRN) ha rilevato l’importanza dei percorsi di cura.
Sabato mattina si è fatto il punto sui disturbi cognitivo-comportamentali partendo dalle ultime ricerche sul danno cerebrale traumatico fino ai problemi di reinserimento sociale.Gli ultimi studi clinici hanno messo in evidenza l’importanza della funzione di rete che viene alterata dal danno degli assoni. Questo comporta ad un’alterazione globale dell’encefalo.Questo porta a problemi di attenzione, di memoria e di capacitá di pianificare, organizzare e cambiamenti del comportamento.Di fronte a questi problemi è stato illustrato il ruolo della riabilitazione e del supporto sociale.Per quanto riguarda al riabilitazione è stata evidenziata l’importanza dell’ambiente domiciliare per il recupero cognitivo, il concetto del rientro a casa non come fine del processo di recupero ma un tappa di esso. L’INAIL ha illustrato il supporto agli infortunati sul lavoro descrivendo progetti a favore delle gravi cerebro lesioni.
Le famiglie hanno portate esperienze pratiche, il reinserimento al lavoro in ambito artigianale con la testimonianza di un artigiano che ha enfatizzato l’importanza del fattore umano, di quanto è stato arricchito dal rapporto con la persona disabile.
Il tema del lavoro come diritto inalienabile è stato posto dal dott. Falabella Presidente nazionale della FISH Onlus. L’associazione è di stimolo presso le commissioni parlamentari. Ci sono proposte di legge sul dopo di noi e sul l’amministratore di sostegno.