Il tema della riabilitazione precoce sta diventando sempre più attuale. Se ne è parlato nel corso della prima giornata del Corso Simfer che si è tenuto a Milano “Early Rehabilitation in ospedale: il fisiatra e il paziente acuto”. La consapevolezza, proveniente da numerosi studi ed evidenze anche di anni fa (le Linee Guida Statunitensi degli anni ’80) che l’esercizio è efficace se è precoce e intensivo, oltre che finalizzato all’obiettivo funzionale, ha portato, in sempre più numerosi ospedali allo sviluppo di servizi specifici per l’intervento riabilitativo applicato appena possibile dopo l’esordio della patologia. Ma è soprattutto adesso, che, con la crescente maggiore attenzione alla precocità dell’intervento, ma anche la riduzione delle risorse, occorre specificare nel dettaglio il significato sia in termini di precocità che in termini di intensità l’intervento riabilitativo da mettere in atto.
Il tema della precocità è stato sviluppato in una serie di studi clinici randomizzati controllati, i dati emersi dimostrano che senz’altro si ottengono vantaggi con l’intervento precoce dopo un ictus, fin dalle prime ore. Tuttavia un più recente studio fatto su una vasta popolazione di pazienti con stroke (intorno ai 2000) ha dimostrato che l’intervento estremamente precoce (entro le 24 ore dal ricovero) non dà nessun vantaggio rispetto all’intervento leggermente ritardato (dopo le 24 ore). Altri studi hanno indagato l’intensità del trattamento precoce, e hanno addirittura evidenziato che un trattamento intensivo precoce (prime ore giorni) con Constrain Induced Motor Therapy (CIMT) dopo ictus può essere addirittura svantaggioso, poiché il recupero a novanta giorni è minore rispetto a chi è stato trattato in modo tradizionale.
L’intervento riabilitativo precoce consiste quindi nel definire un progetto riabilitativo individuale mirato soprattutto al posizionamento e alla mobilizzazione passiva aspetti fondamentali per arrivare al momento della riabilitazione intensiva nel modo migliore, dopo la prima settimana. Il Progetto riabilitativo ha lo scopo anche di definire le potenzialità di recupero della persona disabile e prevenire le possibili complicanze dovute ad errate mobilizzazioni, cadute, infezioni e lesioni da decubito.
Donatella Buonaiuti e Mauro Zampolini
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Early Rehab e ospedale- dentro, vicino e fuori. Unità intraospedaliere vs. unità free standing