Ci congratuliamo con il professor Luigi Tesio, fisiatra e socio Simfer, docente di Medicina fisica e riabilitativa all’Università di Milano, che con il suo volume “I bravi e i buoni” (Il Pensiero Scientifico 2015), ha vinto l’edizione 2016 del premio letterario “Vinceremo le malattie gravi”.
Tesio, che sarà presente mercoledì 26 al congresso nazionale Simfer di Bari con una relazione dal titolo «Metodo, metodi e tecniche: identità o genericità della Medicina Fisica e Riabilitativa», ha ricevuto il premio lo scorso 15 ottobre nel Municipio di Sesto San Giovanni dalle mani della presidente della giuria Ileana Tudor, docente di Medicina interna, specialista in onco-ematologia e scrittrice.
«L’autore», si legge nella motivazione del premio, «scrivendo questo libro di carattere medico-scientifico si è posto come obiettivo di convincere il lettore che il medico clinico non è il medico buono (etico, solidale, generoso…) e il biomedico è il medico bravo (competente, efficace, efficiente…). Questa divisione è impossibile. Non può essere veramente buono il medico clinico, senza essere anche bravo. Pertanto propone una serie di argomenti finalizzati a dimostrare che la medicina clinica può e deve essere una scienza perché, se si salverà la natura scientifica della medicina clinica, ci sarà un vantaggio non soltanto per la scienza, ma anche per numerosi pazienti e per tutti i clinici».
Il vantaggio dell’impostazione proposta da Tesio, sottolineano i giurati, è ampliare il modello biomedico, mettendo al centro dello studio la persona. «La medicina clinica infatti», prosegue la motivazione, «è medicina della persona e non può rinunciare al suo status di scienza».
L’opera è divisa in due parti, nella prima si tratta della storia della medicina come scienza, dell’espansione della biomedicina a spese della medicina della singola e unica persona e della medicina clinica. Tesio poi parla del sorgere e del crescere delle medicine complementari o alternative nel contesto del declino della clinica. Nella seconda parte l’autore fa proposte metodologiche per ridare competitività alla ricerca clinica e per rivalutare il ruolo del medico specialista. Nell’ultimo capitolo infine propone una riflessione sull’importanza della formazione a tutti i livelli, sottolineando nell’offerta formativa accademica l’attenzione alla costruzione di una “forma mentis” fin dai primi passi dello studio universitario, in modo che la specializzazione si traduca in un approfondimento ulteriore e non sovrapposto alla laurea comune come lo è adesso.
«L’augurio che Luigi Tesio fa alla fine del suo libro è di puntare a medici clinici bravi e buoni insieme», concludono le motivazioni del premio, «ma questo è un risultato che soltanto la scienza ottiene. La sua opera è un manuale utile per chi sceglie la professione di medico, cioè di clinico. La trattazione degli argomenti è ampia, convincente, supportata da schemi, grafici, tabelle riassuntive, statistiche. Il linguaggio è specifico, proprio per “addetti ai lavori”, ma comprensibile e innovativo».
Riferimenti bibliografici del volume di Luigi Tesio
I bravi e i buoni. Perché la medicina clinica può essere una scienza
Editore: Il Pensiero Scientifico
Collana: Prospettive
Anno: 2015
Pagine: 216
ISBN: 978-88-490-0538-7
Sito internet: http://www.pensiero.it/ecomm/pc/viewPrd.asp?idproduct=681