Quest’anno il Congresso Nazionale Simfer ha ospitato una sessione dedicata a lavori pubblicati da ricercatori under 40, che ha previsto la selezione e premiazione dei tre migliori contributi (nella foto un momento della premiazione).
Sette sono stati i lavori presentati al concorso, tutti di buon livello scientifico e di innovazione, permettendo di delineare sinteticamente gli interessi di approfondimento diagnostico e terapeutico dei giovani fisiatri ricercatori, non tutti, peraltro, inseriti in ambiente universitario.
La sessione si è svolta lunedì 24 ottobre; le relazioni sono state valutate da una giuria composta dai vicepresidenti Calogero Foti e Donatella Bonaiuti e dal presidente del congresso Pietro Fiore; le migliori relazioni, valutate con un punteggio sintetico della qualità dello studio ma anche dell’impegno del relatore nello stesso e della qualità dell’esposizione, sono state premiate con l’offerta della partecipazione gratuita al prossimo congresso nazionale Simfer a Genova nell’ottobre 2017. Il premio è stato conferito al termine delle giornate congressuali, nel corso della cerimonia di chiusura, mercoledì 26 ottobre.
Gli autori ed i lavori premiati sono stati:
Sofia Straudi (Ferrara): The effects of robot-assisted gait training in progressive multiple sclerosis: A randomized controlled trial.
Sofia Straudi ha descritto i risultati della terapia robotica su treadmill nella sclerosi multipla, studio randomizzato controllato innovativo e, per i risultati ottenuti, probabilmente di grande impatto sociosanitario, che si potrebbe ben inserire fra le proposte terapeutiche per queste patologie degenerative insieme con i farmaci attualmente neo inseriti sul mercato.
Giovanni Morone (Roma): Overground walking training with the i-Walker, a robotic servo-assistive device, enhances balance in patients with subacute stroke: a randomized controlled trial
Sempre in argomento di training robotico, Giovanni Morone ha descritto i risultati di uno studio controllato randomizzato su un trattamento riabilitativo per il cammino overground con i-Walker, un robot prototipo per i pazienti con esiti di ictus in fase subacuta,.
Davide Casavola (Firenze) Differences in motor recovery between upper and lower limbs: does stroke subtype make the difference?
Le problematiche relative alla prognosi di recupero dei pazienti con stroke sono state affrontate a livello clinico con uno studio retrospettivo di grandi dimensioni, che ha messo in evidenza il ruolo delle diverse lesioni vascolari classificate secondo Bamford e delle principali manifestazioni cliniche con l’esito del recupero funzionale.
Si è evidenziato l’orientamento della ricerca dei fisiatri italiani verso l’approfondimento diagnostico e prognostico: sia nel campo della disabilità di origine neurologica che muscoloscheletrica attualmente pare prevalente l’interesse a comprendere i substrati biologici delle lesioni e quindi le reali possibilità riabilitative e di recupero del paziente, oppure i processi attraverso questo può avvenire.
Gli altri lavori presentati sono stati:
PeNSAMI Project
I risultati preliminari di un grande studio nazionale osservazionale prospettico, il PeNSAMI Project, sulla richiesta e i bisogni sociali oltre che sanitari dei pazienti affetti da sclerosi multipla e dei loro caregivers, sono stati illustrati da Augusto Fusco (Roma)
TMS-evoked N100 responses as a prognostic factor in acute stroke
Mediante mezzi strumentali, Alessandra Del Felice (Padova) ha illustrato le promettenti capacità prognostiche della TMS-evoked N100 illustrando i risultati preliminari di uno studio sui soggetti in fase acuta dopo stroke.
Recupero della mobilità articolare post-chirurgica nei differenti tipi di lesione della cuffia dei rotatori
Nell’ambito delle patologie muscoloscheletriche i quesiti prognostici sono stati affrontati da Rosanna Izzo (Avellino), nel quadro delle lesioni della cuffia dei rotatori con uno studio preliminare delle possibilità specifiche di recupero in relazione alla tipologia di lesione al momento della ricostruzione chirurgica.
Chelt therapy in the treatment of chronic insertional achilles tendinopathy
I risultati della chelt therapy, combinazione di crioterapia e laserterapia, nel trattamento delle lesioni croniche inserzionali sono stati descritti da Angela Notarnicola (Bari) in una popolazione affetta da tendinopatia d’Achille.
Calogero Foti, Donatella Bonaiuti