Il mattino del 30 ottobre 2016 segna un momento di grande criticità anche nella quotidianità della popolazione di Cascia. La scossa sismica di magnitudo 6.5 che alle 7.40 colpisce l’Umbria, e in particolare il territorio della Valnerina, sorprende gli operatori sanitari in turno presso l’ospedale Santa Rita di Cascia, che descrivono i ricordi di quegli istanti come immagini senza audio: «Colleghi con la paura negli occhi, che sembravano urlare mentre tentavano di mettere in sicurezza prima di tutti i pazienti, ma non ricordo quei suoni… o forse i rumori erano tanti da non riuscire a sentirli, eravamo come investiti da un silenzio assordante, calcinacci dai muri, gli armadi che si aprivano e si svuotavano dei loro contenuti, oggetti di ogni tipo che cadevano da tutte le parti…». Il personale sanitario in servizio, appurata la gravità della situazione, ha subito provveduto alla messa in sicurezza dei pazienti e ad avvisare le autorità competenti. Il tempestivo intervento di forze dell’ordine, vigili del fuoco, protezione civile e volontari è stato fondamentale per garantire l’evacuazione dell’ospedale in tempi celeri.
I pazienti sono stati condotti nel palazzetto dello sport di Cascia, luogo preposto all’emergenza, grazie alla disponibilità dei mezzi pubblici comunali.
I medici di 118, della riabilitazione intensiva e di guardia medica hanno provveduto alla valutazione del rischio clinico degli utenti provenienti dall’ospedale e dal territorio, svolgendo attività di primo soccorso all’esterno della struttura e successivamente presso l’area di raccolta, disponendo il trasferimento dei pazienti nel Presidio Ospedaliero di Foligno e geriatrico di Terni in base al livello di instabilità clinica.
Da subito, senza sosta durante la notte, protezione civile e associazioni di volontari hanno allestito le tende del PMA (Posto medico avanzato), del deposito farmaceutico e della mensa.
In questi giorni il 118, i medici della riabilitazione e tutto il personale sanitario, i medici di medicina generale e guardia medica prestano servizio presso questa struttura, cercando di soddisfare le varie e molteplici richieste della popolazione.
Sono stati attivati il servizio di supporto psicologico ed una ludoteca; inoltre la prossima settimana verrà montata la tenda Simfer per garantire la riabilitazione alle popolazioni terremotate.
Molti sono stati i segni di solidarietà dimostrati da associazioni e privati per quanto concerne generi di prima necessità ed ausili per persone del territorio con disabilità. Le autorità, in particolare l’Assessorato regionale alla Sanità, si stanno adoperando per l’istallazione di un PASS (Posto di assistenza socio-sanitaria) da 600 metri quadrati, per assicurare i servizi sanitari essenziali per la popolazione in un contesto adeguato, confortevole e di qualità nonostante l’emergenza. Qui verranno collocate attività di emergenza, ambulatoriali e servizi riabilitativi.
Spirito di coesione e di adattamento sono le parole chiave da ripetersi per superare le criticità di questa fase e ricostruire la quotidianità.