All’11mo Forum Risk Management in sanità presentati i risultati del progetto Fism-Bocconi su requisiti minimi strutturali, organizzativi e professionali per il governo del rischio clinico, cui ha partecipato la Simfer.
Il dibattito sul DDL 2224 in materia di responsabilità professionale, che prosegue il suo iter legislativo dopo i recenti passaggi alla Camera ed in Commissione al Senato, sta richiamando attenzione ulteriore su un tema, quello del rischio clinico, che ormai da molti anni è entrato a far parte della pratica quotidiana delle strutture sanitarie.
Questo settore, in effetti, non può essere considerato come di pertinenza esclusiva o prevalente delle direzioni aziendali o, in generale, di coloro che hanno responsabilità di vertice; i clinici e tutti i professionisti che operano “sul campo” – che lo vogliano o meno – sono chiamati a confrontarsi con queste tematiche, che chiamano fortemente in causa anche le Società ed Associazioni scientifiche che li rappresentano.
La Federazione Società Medico Scientifiche (Fism), di cui la Simfer è parte e che vede il socio Giancarlo Rovere come componente del suo Consiglio Direttivo, ha da tempo messo a tema del suo Centro Studi la problematica della responsabilità professionale ed organizzativa del medico specialista in tema di risk management, e all’inizio del 2015 ha proposto a SDA Bocconi un progetto di collaborazione a percorsi di sensibilizzazione per la comunità dei medici specialisti.
Alcune Società Scientifiche, fra cui la Simfer, hanno aderito al progetto, che ha previsto una fase preparatoria sviluppata da Elisabetta Trinchero, di SDA Bocconi, insieme agli organismi societari nazionali, ed un’indagine sulla percezione dei professionisti in tema di risk management, i comportamenti e le aspettative nei confronti delle loro rispettive società scientifiche.
I risultati dell’indagine sono stati presentati e discussi all’11mo Forum Risk Management di Firenze; dopo l’introduzione di Franco Vimercati, presidente Fism, Elisabetta Trinchero ha illustrato la metodologia ed i risultati complessivi dello studio; per i risultati relativi ai soci Simfer ha relazionato il presidente Paolo Boldrini.
Il progetto ha previsto un’indagine sulle conoscenze e sulle percezioni degli specialisti su questi temi, attraverso un questionario inviato a medici fisiatri soci Simfer con responsabilità di struttura, in ambito pubblico ed accreditato. L’indagine si è svolta fra giugno ed ottobre 2016; hanno risposto al questionario 76 colleghi, pari a quasi il 40% di quelli contattati.
I risultati hanno permesso di rilevare, nell’ambito del campione di specialisti fisiatri con responsabilità di direzione, un livello di consapevolezza relativamente alto e diffuso sull’importanza del governo del rischio clinico, pur con diversi settori in cui è auspicabile un miglioramento. A questo si associa un’esigenza diffusa di maggior supporto ai clinici da parte delle direzioni aziendali nella gestione di queste problematiche.
Le aree cui deve essere riservata maggiore attenzione in tema di risk management in Medicina Fisica e Riabilitativa sono risultate le cadute pazienti, le infezioni, le attrezzature, i carichi di lavoro, gli audit. È emersa anche una forte e condivisa richiesta alla Società Scientifica a farsi promotrice di iniziative di formazione in questo settore. È intenzione della Simfer raccogliere questa sollecitazione, e promuovere ulteriori azioni di sensibilizzazione.
La Simfer ringrazia i colleghi che hanno dedicato parte del loro tempo al questionario, permettendo di raccogliere informazioni preziose per il progresso della disciplina ed il miglioramento delle cure offerte alle persone che siamo chiamati ad aiutare.
Le diapositive con i risultati in dettaglio sono consultabili nell’area riservata ai soci del sito www.simfer.it.