Il Consiglio di Presidenza Simfer ha deciso di fare omaggio a tutti i colleghi che si sono specializzati in MFR a partire da gennaio 2016 (e che sono iscritti, in regola, alla Simfer almeno da gennaio 2016) del testo “I bravi e i buoni. Perché la medicina clinica può essere una scienza” di Luigi Tesio.
Il testo riguarda i fondamenti concettuali ed i modelli di riferimento della Medicina Fisica e Riabilitativa. La sua lettura rappresenta un importante stimolo alla riflessione per il medico fisiatra, e un utile strumento per orientare i giovani neospecialisti che si affacciano alla professione.
Coloro che hanno i requisiti * possono avanzare la richiesta di ricevere il volume direttamente presso il proprio domicilio collegandosi a questo link e compilando il form.
Le richieste dovranno pervenire entro il 9 ottobre 2017.
* La spedizione del libro avverrà previa verifica dei requisiti indicati
Ed ecco una scheda del libro
I bravi e i buoni. Perché la medicina clinica può essere una scienza
Il Pensiero Scientifico Editore
ISBN: 978-88-490-0538-7
Argomento: Medicina generale
Autore/Curatore: Luigi Tesio
Anno: 2015
Pagine: 216
Collana: Prospettive
La medicina oggi vincente sembra quella che applica la biologia e le scienze “dure” all’uomo. La clinica, l’antica disciplina di chi si china sul letto del malato, appare sempre più l’arte dei “buoni” e sempre meno una scienza per i “bravi”. Luigi Tesio, medico di estrazione sperimentale e professore di medicina riabilitativa, si interroga sullo scarso status scientifico della propria disciplina per poi scoprire che tutta la medicina clinica, in quanto attività relazionale di persone verso persone, subisce un’inesorabile deriva assistenzial-buonista verso l’espulsione dal modello scientifico. C’è dunque ancora una via scientifica alla clinica? Il volume risponde al quesito proponendo strategie per la ricerca, la formazione e l’assistenza, tutte coerenti con un modello epistemologico che fa della medicina clinica una scienza, dura e affascinante proprio perché scienza. Senza sconti: perché solo i bravi possono essere anche veramente buoni.