Il 45esimo congresso Simfer, svoltosi a Genova dal 22 al 25 ottobre, si è aperto nel ricordo di Carlo Bertolini, mancato prematuramente lo scorso 2 giugno.
Abbiamo scelto di pubblicare sul blog di Simfer il discorso commemorativo di Marcello Celestini, che ricorda la lunga carriera e le virtù umane di Bertolini.
Cari Soci, cari Amici,
Ringrazio la Presidenza per avermi affidato la commemorazione di Carlo Bertolini, un uomo e un collega a cui tutti noi abbiamo voluto molto bene.
E per questo che non farò un a commemorazione ma un omaggio a Carlo ricordando la sua nobile figura.
Carlo Bertolini ci ha lasciati per il Regno dei Cieli il 2 giugno di quest’anno inaspettatamente e prematuramente.
Lasciando un vuoto grande per la sua famiglia, la signora Rita e per le sue due figlie Francesca e Federica, per la nostra società scientifica, e per tutti noi.
Lui era, senza alcun dubbio, la memoria storica della Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitazione.
Carlo aveva delle belle qualità umane: era una persona buona, cortese, un vero gentiluomo pieno di quel humor toscano dalle battute argute e vivaci, ma sempre fine, garbato e gentile.
Chi non ricorda il suo sorriso accogliente, la sua risata forte ma sempre cordiale; i suoi interventi puntuali e chiarificatori sulle nostre regole statutarie.
A lui ci si rivolgeva sempre per la sua conoscenza e competenza, per la stima incondizionata che godeva da parte di tutti noi.
Dava tranquillità e sicurezza e genorosamente dava consigli e aiuto a chi lo richiedeva.
Ma era anche e soprattutto un uomo di cultura, tutta la sua vita come vedremo lo testimonia.
Amava e coltivava l’amicizia con tutti, ma non si può dimenticare il suo sodalizio con il Prof.Amedeo Tonazzi, fin dai primi anni della sua professione al Policlinico Gemelli, amicizia che manteneva ancora oggi viva.
E con il suo maestro il Prof.Gianfranco Fineschi cattedratico in Clinica Ortopedica del Policlinico Gemelli, proveniente dalla scuola toscana di Ortopedia (Prof. Scaglietti) che con illuminato intuitolo indirizzò allo studio e all’attività della medicina riabilitativa.
Carlo aveva una fede forte nel Creatore che lo ha sostenuto e lo ha indirzzato nel cammino della sua vita.
E’ nato a Portoferraio Isola d’Elba il 4 febbraio 1945, il padre medico pneumologo lo ha indirizzato agli studi classici.
Ha conseguito il diploma di maturità classica presso il liceo Repetti di Carrara.
Si è quindi iscritto alla facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università del Sacro Cuore di Roma. Nella stessa facoltà il 28 febbraio 1972 ha conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia discutendo una tesi “sul ginocchio rigido dell’infanzia” relatore il Prof Fineschi, con il quale inizia un lungo sodalizio di stima e di amicizia che durerà fino alla morte del Prof Fineschi.
Nel luglio 1975 si specializza in Ortopedia e Traumatologia dell’Università Cattolica e nell’ottobre del 1978 consegue la specializzaione in Terapia Fisica e Riabilitazione presso l’Università degli Studi di Firenze diretta dal Prof. Sebastiani.
Consegue nel 1986 l’idoneità nazionale alle funzioni di Primario Ospedaliero in Recupero ed Rieducazione Funzionale dei Neurolesi e Motulesi.
Nel 1994 consegue il diploma in European Board of Phisical and Réhabilitation Medicine.
Lunga e brillante la sua carriera: Assistente volontario in clinica Ortopedia dal 1972 al 1975. Nel 1977, anno fondamentale per Carlo, gli viene conferito l’incarico di assistente presso la Clinica Ortopedica dell’Università Cattolica e prende così avvio il Servizio di Recupero Funzionale dove ha svolto tutta la sua attività assistenziale, dapprima in un Servizio ambulatoriale, in seguito dirigendo il Reparto di degenza riabilitativa post-acuzie intensiva.
È senza dubbio tra i primi convinti sostenitori del Fisiatra, promuovendo la sua figura in ogni ambiente e settore della medicina moderna. Favorì con passione, sin dagli albori, la giovane specialità, facendola conoscere sia in ambito ospedaliero che territoriale, superando le numerose zone d’ombra esercitate dalle specilaità affini.
Ricca e articolata la Carriera Universitaria:
Dapprima contrattista universitario, quindi dal 1980 ricercatore universitario confermato.
Dal 1992 professore universitario di ruolo di seconda fascia per la disciplina di Medicina Fisica e Riabilitazione che viene riconfermato nel 1995.
Ha conseguito l’idoneità a professore ordinario in Medicina Fisica e Riabilitazione nel concorso indetto dall’Università la Sapienza nel 2001. Ma la sua Università del Sacro Cuore non lo chiamò mai a ricoprire la cattedra: questo fu il suo vero cruccio che visse un decoroso silenzioso.
Dal 1993 ha le funzioni di Primario e successivamente di Dirigente di secondo livello responsabile di UOC, fino alle sue dimissioni avvenute anticipatamente nel 2010 con un velo di amarezza per le incomprensioni subite dal suo Policlinico Agostino Gemelli.
Crea negli anni una bella Scuola, all’inizio con Diana Piazzini e Silvia Strerzi in seguito con Gianpaolo Ronconi, Paola Ferrara, Loredana Maggi, Eugenia Amabile, Alessia Rabini.
Ha contribuito con grande impegno alla istituzione del settore scientifico disciplinare per il raggruppamento universitario MED 34, che in precedenza non esisteva, un vero miracolo di servizio.
Numerosissima l’attività scientifica e pubblicitaria con più di 170 lavori scientifici editi a stampa.
Ma era l’attività societaria che maggiormente amava e coltivava, alla quale ha sempre dato tutto se stesso con passione e con vero spirito di servizio.
Possiamo dire con convinzione che era ammalato
di “Simferite acuta“.
Come noi tutti ricordiamo era sempre presente in prima fila in tutti i congressi nazionali fino all’ultimo di Bari, ai corsi di aggiornamento, ai convegni locali. Il motore che lo ha sempre spinto è stata l’attenzione per la restaurazione della persona umana attraverso lo studio e la ricerca del recupero dell’autonomia Socio Ordinario della SIMFER dal 1981, dal 1990 al 1998 ne fu Segretario generale. Presidente eletto per acclamazione dal 1999 al 2002, Past President per i tre anni successivi. Dal 1983 al 1989 fu Segretario nazionale della società SIMMIFIR, dava al sindacato grande calore ed importanza, Carlo amava ricordare che negli anni giovanili fu segretario della CISL medici universitari.
È membro del Cosiglio Superiore di Sanità dal 2003 al 2005, fa parte di numerose commissioni e ni e ne presiede alcune. Nel 2007 nominato membro della Commissione Nazionale per le politiche della Disabilità presso il Ministero della Salute.
Per il triennio 2012-2014 fu eletto Consigliere dell’Ordine dei Medici di Roma, rieletto per il triennio successivo, ne faceva ancora parte.
I suoi riconoscimenti internazionali sono numerosi: per tutti ricordo la nomina del 1996 a membro d’Honneur de la Société Francaise di Rééducation Functionelle e di Réadaptation ed de Médicine Physique. E la Vice Presidenza della Fédération Européenne de Medicine Physicue et de Réadaptation, (oggi Societé Europeenne).
Carlo, aveva una particolare amicizia e devozione con Giovanni Paolo II, amicizia nata al Policlinico Gemelli durante i numerosi ricoveri di Papa Wojtyła in quel nosocomio.
Era il medico fiduciario del Papa per il recupero della sua autonomia. Si recava da Lui quotidianamente durante i ricoveri e in seguito furono numeorsi gli incontri in Vaticano anche conviviali.
Il Santo Padre aveva con Carlo un rapporto personale di stima e di sincera amicizia, un tesoro grande e prezioso che rimase impresso nel suo cuor eper tutta la vita.
Vorrei concludere il ricordo di Carlo Bertollini esprimendo l’augurio che l’innamoramento che lui aveva per la medicina Riabilitativa resti sempre vivo, come vivo e attuale deve essere l’impegno di tutti noi a portare avanti quella sua passione, testimone, che passa ora da lui alle future generazioni di fisiatri.
Marcello Celestini