Nella città di Kobe in Giappone dal 9 al 13 giugno 2019 si è tenuto il 13° Congresso della International Society of Physical and Rehabilitation Medicine (Isprm).
Il Congresso è stato interessante sia per i contenuti scientifici che per le opportunità di interazione tra professionisti provenienti da tutto il mondo. I partecipanti totali del Congresso: 2470 persone, dall’Italia 27 persone.
Uno degli eventi più rilevanti è stata la presentazione di uno studio internazionale sulla persona con mielolesione in fase cronica che ha incluso oltre dodicimila persone. Per la prima volta ci saranno dati rispetto al profilo funzionale e quindi alla disabilità in un così grande numero di persone con lesione spinale. Inoltre si è discusso di come standardizzare l’intervento riabilitativo, arrivando a definire tre pilastri principali. Il primo è la valutazione basata su un pacchetto basato sull’ICF, ClinFIT. Un secondo pilastro è la standardizzazione del progetto riabilitativo individuale, il terzo la gestione della qualità in riabilitazione. Questi ultimi 2 fanno parte di un’azione che stiamo portando avanti a livello europeo come UEMS-PRM dove Mauro Zampolini è Presidente.
Interessante è stata la discussione sulla riabilitazione oncologica in particolare in una specifica sessione, Cancer Rehabilitation: Global Perspectives for the Delivery of Care. In questo ambito la collega Monica Pinto ha sviluppato il tema del cancro alla prostata e la proposta di creare un network internazionale sulla Riabilitazione Oncologica.
Molto interessante è stata la sezione sulle linee guida e riabilitazione presentata dal comitato Clinical Science and Research, coordinato da Marco Franceschini. Si trattava di mettere le basi di un progetto che dovrebbe portare alla produzione di raccomandazioni da parte di ISPRM. Nella sessione dedicata è stata nutrita la partecipazione italiana con Giovanni Iolascon che ha parlato delle linee guida nell’osteoporosi, Paolo Capodaglio sulle condizioni Metabiliche e Mauro Zampolini sulla Sclerosi Multipla.
Si è poi tenuto l’advisory board del Cochrane Rehabilitation Field, diretto da Stefano Negrini, dove si è discusso, tra l’altro, di come implementare l’EBM nelle regioni a basso reddito.
Come era ampiamente prevedibile, trovandoci in Giappone, molte sono state le presentazioni su nuove tecnologie e robotica, anche se poco di rilevante è stato presentato rispetto alla loro efficacia. Attenzione è stata posta sulla riabilitazione delle patologie della colonna vertebrale, sulla terapia basata sui neuroni a specchio, la terapia locale della spasticità trattata con blocchi fenolici, agopuntura, realtà virtuale, sulla stimolazione di vagale nel facilitare il recupero dopo l’ictus, la stimolazione magnetica per neuroplasticità e nel dolore, sulla terapia con onde d’urto, sulla terapia manuale, sul trattamento dell’osteoporosi e del sarcopenia e molto altro ancora.
In ultimo la nostra collega Claudia Improta è stata premiata per la migliore foto del concorso dedicato al congresso.
Mauro Zampolini