Il ritmo del pensiero percettivo: “Musicoterapia” nell’approccio medico riabilitativo”
Il programma di formazione del Gruppo Regionale Simfer Sardegna per l’anno 2019 si è splendidamente concluso sabato scorso con un evento apparentemente fuori dagli schemi.
Abbandonati, almeno per quest’anno, i lidi caldo-umidi di Sardara, dove da diversi anni si teneva l’appuntamento autunnale del nostro gruppo Simfer, è stato organizzato con passione e meticolosa attenzione da Mauro Piria e Roberta Pili, al Cis di Cagliari, un evento che ha messo in correlazione la riabilitazione e la musica, il tutto nato da una intuizione, come più volte sottolineato da Roberta e Mauro, del collega e amico Francesco Collu.
La collaborazione con lo IERFOP e la Comunità Mondiale della Longevità, presiedute da Roberto Pili, senz’altro nasce dalla profonda amicizia e stima reciproca tra il nostro segretario regionale e Roberto Pili, ma mai come quest’anno il connubio poteva essere più azzeccato.
La disabilità visiva e la possibilità per i non vedenti di potersi esprimere artisticamente prevalentemente in ambito musicale, è stata egregiamente raccontata da Bachisio Zolo, direttore della formazione allo IERFOP e presidente nazionale dell’Unione Ciechi d’Europa, che con parole comprensibili a tutti e arrivando direttamente al cuore dei discenti, ci ha saputo spiegare come avviene, nei bambini che nascono ciechi, lo sviluppo e la percezione dello spazio e di tutto ciò che normalmente viene percepito con il senso della vista, come questo tipo di disabilità porti ad affinare altri sensi come l’udito e pertanto la musica rappresenti uno strumento importante, non solo per partecipare passivamente della bellezza del mondo, ma anche per crearne.
Abbiamo avuto l’onore di avere tra i relatori il professor Enrico Granieri, neurologo di origini Sassaresi, espertissimo dell’argomento e, nonostante gli fossero state assegnate ben quattro relazioni, è riuscito a tenere alta l’attenzione anche nel post prandiale.
Abbiamo imparato che la musica è veramente dopante e che vi sono delle prove scientifiche dell’effetto che la musica ha sul cervello umano attraverso la secrezione di neurotrasmettitori come la serotonina e la dopamina, già dal primissimo periodo di vita fetale, concetto empiricamente ben noto ai tanti che si dilettano con il footing al Poetto senza mai abbandonare le amate cuffiette.
E per chi, come me, preferisce alla musica in cuffia il suono delle onde del mare e riesce a stonare anche una ninna nanna per bambini, bè non facciamocene un cruccio! è possibile attribuire la colpa al maggior sviluppo dell’emisfero dominante, il sinistro, piuttosto che il destro, cioè quello nel quale risiede la zona cerebrale artisticamente determinante.
Interessantissimi per noi riabilitatori il rapporto e le connessioni con l’area motrice frontale e, infatti, la musica e il movimento sono strettamente correlate; ciò può essere sfruttato in ambito riabilitativo in particolare nei pazienti affetti da malattie neurologiche degenerative, tra cui il Parkinson e l’Alzheimer, ma anche incredibilmente nell’afasia non fluente, come ci hanno mostrato i bellissimi video dei trattamenti di Giole Rudari, musicista e musicoterapista di Brescia.
E se già con la Risonanza Magnetica Funzionale le indagini su connessioni e attivazioni di aree cerebrali specifiche, in seguito a stimolazioni sonore sono evidenti, con la chirurgia, come spiega il neurochirurgo ferrarese Michele Cavallo, è possibile dimostrare in sala operatoria dell’incredibile in “awake surgery”.
Le correlazioni tra musica e movimento hanno un risvolto psicologico notevole come efficacemente espresso dalla professoressa Donatella Rita Petretto e possono essere fortemente impattanti nel percorso riabilitativo, ma in che modo possiamo inserire la musicoterapia nel progetto riabilitativo individuale, strumento unico e irrinunciabile per il fisiatra?
Il nostro caro past president Paolo Boldrini ci è corso in aiuto con la sua grande capacità di tradurre in riabilitatese l’argomento trattato, partendo dall’ICF per arrivare alla sana collaborazione tra medici fisiatri e professionisti della riabilitazione, in un connubio che, nella maggior parte dei casi fa risultare l’intervento efficace.
Il gruppo di relatori, che ci ha intrattenuto piacevolmente in questo piovoso sabato di novembre, per la maggior parte made in Ferrara, è stato individuato e contattato dalla nostra Roberta Pili che dopo la sua esperienza in quel di Ferrara ha maggiormente affinato le sue competenze e conoscenze anche se già partiva bene, essendo stata allieva del sempre splendido Carlo Casula, che abbiamo avuto il piacere di avere come moderatore.
Il segretario Mauro Piria non si lascia sfuggire l’occasione per essere sempre, oltre che inclusivo nei confronti di tutti i soci che hanno il piacere di partecipare alle attività del nostro gruppo regionale, di essere ancora una volta lungimirante accogliendo le proposte e le idee più innovative e originali, come solo un vero leader è in grado di fare. Forse un sarto di alta moda non sarebbe stato più bravo nel cucire un abito su misura di quanto si sia Mauro ricucito alla perfezione il ruolo di segretario regionale della Simfer Sardegna.
La fase conclusiva è stata commovente e ci ha fatto ricordare quanto la musica sia magicamente in grado di suscitare emozioni piacevoli, in particolare quando a suonarla siano dei giovani musicisti in erba magistralmente diretti dal Maestro Alessandro Cabras.
Raffaella Gaeta
Alcune immagini dell’evento
L’album fotografico on-line dell’evento
SIMFER Sardegna – Il concerto degli Allievi Scuola Alagon Oristano